I tessuti con cui si creano gli abiti da sposa

La scelta dell’abito da sposa può rivelarsi una splendida cernita infinita di modelli, fino a trovare quello che più dona alla figura, sempre con una particolare attenzione ai propri desideri ed alle proprie esigenze, tenendo ben in considerazione gusti e personalità.

Un elemento che si considera meno, invece, sono i tessuti con cui gli stessi vestiti nuziali sono realizzati, sebbene la loro consistenza e la loro texture possono influenzare, più o meno intensamente, la silhouette di un vestito da sposa.

E’ il caso di tessuti, per così dire, “corposi”, che hanno una struttura ben definita, regalando un geometria importante alla creazione nuziale: in questa categoria, quindi, si trova la lucente texture a pannello del mikado di seta, ideale per modelli che richiamano compattezza e rigidità.

Lo stesso dicasi per il taffettà, richiesto per tagli elaborati e corposi, dovuto alla sua struttura densa e rigida.

In termini di tessuti leggeri ed estivi, invece, si può avere l’evanescenza del pizzo, che, nelle sue differenti tipologie, (macramé e chantilly i più impiegati) caratterizza tanto un intero abito da sposa quanto i suoi preziosi dettagli, che siano ricami od inserti.

Ancora, la leggerezza è caratteristica fondamentale di tessuti come chiffon, organza e tulle: il primo propone ricche trasparenze ed increspature, il secondo può avere un effetto liscio o leggermente stropicciato, mentre il terzo è una fitta rete con fori esagonali, usato sia per creare volumi sia per inserti nell’abito, oltre, naturalmente, che veli da sposa (e tutti possono essere in fibre di seta, cotone e sintetiche).

Infine, tra i tessuti eleganti si trova il raso di seta (con la sua variante satin) ed il crepe, il quale, però, non è un tessuto, ma una sua conformazione, che si presenta delicatamente increspato, appunto: il Georgette è la sua tipologia più raffinata.