Dall’incontro della birra con i vestiti da sposa nasce il Beer Dress
Cosa possono avere in comune birra ed abiti da sposa? La curiosa risposta ci viene dall’Australia, precisamente dalla societù Nanollose di Perth.
La compagnia in questione, infatti, ha ottenuto fibre tessili che derivano dalla famosa bevanda, le quali corrispondono chimicamente alle caratteristiche del cotone.
Forte di quesro risultato, si è affidata alla designer Donna Frankilin, che, dall’alto della sua esperienza, ha creato un concept ideale per un originale vestito da sposa.
Denominato Beer Dress, il suddetto abito è realizzato a partire da fibre di cellulosa ottenute dalla fermentazione, appunto, della birra, grande amore delle terre australiane.
Questo processo può benissimo essere industrializzato, abbattendo i notevoli costi ambientali della produzione del cotone: anzi, a detta della società realizzatrice, le fibre di cellulosa descritte risulterebbe più ecologiche del famoso tessuto naturale.
Insomma, sembrerebbe che questa innovazione possa entrare di pieno diritto nel mondo dorato della moda, con, ancora una nota contraddistinguente importante, ossia che dalla birra si possono ottenere più facilmente abiti senza cuciture.
Intanto, si può ammirare la creazione di Donna Franklin, un abito da sposa in corto, con corpetto bustier e gonna increscata di applicazioni e dettagli che si ispirano al fiore della pianta di luppolo.
E, non a caso, il Beer Dress sarà esposto quest’estate alla mostra Textifood dell’Expo Milano 2015.