Come scegliere l’abito da sposo

Non solo le future spose subiscono i patemi della scelta dell’abito perfetto per risplendere al proprio matrimonio: anche per il promesso sposo la scelta si profila (ovviamente) obbligata.

Sebbene le opzioni maschili non raggiungano ancora la magnifica sovrabbondanza del mondo femminile della sposa, anche il compagno più virile dovrà sottostare ad alcuni semplici, ma importanti, dettami in fatto di abbigliamento formale nuziale.

Innanzitutto, anche se sembra palese, la mise dello sposo deve essere scelta in base alla tipologia dell’abito da sposa ed è secondario qualsiasi grado di formalità della cerimonia.

Infatti, secondo le regole del Galateo, in caso di cerimonia importante, lo sposo deve vestire in abito classico, tight (di mattina) o frac (di pomeriggio), che vanno ad abbinarsi al vestito lungo della sposa (in alternativa si può optare per un monopetto grigio, tinta unita o gessato che sia, con camicia bianca, cravatta e gilet in tinta).

Se la cerimonia risulta formale, invece, il tight con giacca a code larghe è obbligatorio (e sarà indossato, oltre che dallo sposo, da padri e testimoni). Per risultare meno impegnativo si può decidere per il mezzo tight (tanto decantato da Carlo Pignatelli per il prossimo anno), dove non si richiedono né guanti in camoscio né cilindro.

Per una cerimonia informale,invece, il classico abito monopetto è sempre la scelta azzeccata, soprattutto in tessuto pettinato, con tasche a filetto, senza spacchi e pantalone senza risvolto.

Qualunque sia la cerimonia voluta dai futuri sposi, comunque, lo smoking è da evitarsi, in quanto è adatto a serate di gala.

Dopo questo breve (forse…) excursus legato a cerimonia e Bon Ton, si può ritornare a discorrere del look nuziale perfetto per lo sposo: la camicia, per esempio, può essere più o meno elegante, a seconda se si decide per un collo più rigido o polsini doppi con gemelli.

La tanto “temuta” cravatta può essere nera e legata a collo lungo o grigia a plastron, con spilla per fermarla, in caso di formalità; in caso contrario una discreta e minuscola fantasia si abbina con una pochette di lino bianco nel taschino della giacca.

Per quanto riguarda le calze (sconsigliati vivamente calzini corti e bianchi) si può optare per lunghezza al ginocchio, il colore nero od antracite, il cotone o la seta. Le scarpe, poi,  si indirizzano verso i modelli stringati di morbida pelle, magari vitello, opachi e neri.

Infine gli accessori, i quali completano e personalizzano l’abbigliamento dello sposo: l’orologio da taschino, in caso di tight, è sicuramente un “fiore all’occhiello” molto intrigante.

Rileggendo il tutto, la precedente digressione va ad annoverarsi solo tra alcuni divertenti consigli per colui che ricerca il suo look da sposo ideale per il grande giorno, ma, come per le sposa, vale il suggerimento “sì trendy, ma senza mai sentirsi a disagio” (e poi basta chiedere, o prendere atto, delle decisioni della propria dolce metà….).